Tutti Giù In Cantina

Era nell'aria. Non si aspettava. Ora è tutto vero. La settima edizione di Tutti giù in cantina si ...

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Ma com'è tutti giù in cantina? Se ti fai questa domanda è perchè non hai vissuto le precedenti edi...

OSPITALITA'

Alberghi e B&B

Strutture Amiche

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Benito Al bosco

Via Morice, 96

Albergo Ristorante Velletri
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Relax e sport Velletri

Camere con bagno in costume

Via Formello, 120
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Servizio Taxi

Taxi Convenzionato

327 90 24 214

RISTORAZIONE

Ristoranti, Trattorie, Pizzerie

Strutture Amiche

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Diverso

Via San Crispino, 13/b

Ristorante Velletri
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La Fenice

Viale Roma, 61

Ristorante Pizzeria Velletri
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la Forbice

Corso della Repubblica, 466

Ristorante Pizzeria Velletri
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Moch Sushi & Lounge

Via San Crispino, 11

Sushi & Lounge Velletri

TURISMO

VISITA VELLETRI

Storia

Velletri è un comune italiano di 52 911 abitanti del Lazio centrale, immerso nel verde dei Castelli Romani, a soli 40 Km a Sud di Roma. Sorge in un’incantevole posizione, adagiato sulle pendici del Monte Artemisio in un’area di grande interesse naturalistico, paesaggistico e culturale quale quella dei Colli Albani.
La bellezza dei luoghi, la ricchezza del patrimonio storico-artistico e architettonico, nonché un’antica e rinomata tradizione enologica e culinaria contraddistinguono questa città dalla storia millenaria, in cui l’imperatore
Cesare Ottaviano Augusto trascorse l’infanzia.
Il territorio di Velletri, frequentato sin dal Paleolitico Medio (100.000-35.000 anni fa), ha restituito importanti testimonianze dei popoli (Etruschi,Volsci e Romani) che si sono succeduti in questa regione, oggi conservate nei suggestivi itinerari dei due Musei Civici: il Museo Archeologico O. Nardini e quello di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani. La Città vanta inoltre un terzo itinerario di tipo storico-artistico nel Museo Diocesano, e i suoi tre Musei oggi costituiscono il Sistema Museale Urbano di Velletri. Conservano opere rilevanti come il celebre Sarcofago delle Fatiche di Ercole (II sec.d.C.) o la Lastra dell’Orante (IV sec.d.C.) del Museo Archeologico e la Croce Veliterna del Museo Diocesano.
A meno di un’ora dalla Capitale (in treno, in autobus o automobile), questa cittadina merita sicuramente una visita non solo per le attrattive storico–artistiche, per il suo circuito museale e monumentale (Porta Napoletana, Complesso della Cattedrale di San Clemente, Torre del Trivio, ecc.), ma anche per gli itinerari paesaggistici e per la rinomata tradizione eno-gastronomica. Compresa nella “Strada dei vini dei Castelli Romani”, Velletri è famosa per i suoi vini, da abbinare ai prodotti tipici locali: pane, olio, funghi, cacciagione, carciofi e ortaggi, capisaldi della cucina “velletrana”.
Un ricco calendario di eventi e manifestazioni, distribuiti in tutto l’arco dell’anno, accoglie turisti e visitatori valorizzando produzioni, tradizioni e cultura.

Cattedrale di San Clemente

La cattedrale di San Clemente in Velletri, della sede suburbicaria di Velletri – Segni, è intitolata a Clemente I, pontefice e martire, che avrebbe predicato a Velletri e sarebbe divenuto papa dal 91 al 101. E’ la prima basilica minore della Chiesa universale, ed è stata fino al 1914 sede propria del cardinale decano del sacro collegio. Conserva la preziosa e antichissima icona della Madonna delle Grazie nell’omonima cappella.

Chiesa di Santa Lucia

E’ una delle chiese più antiche della città (1032), e a quest’epoca rimandano le strutture murarie in conci di selce nell’abside e le due finestre a feritoia della parete destra della navata.

Chiesa di Santa Maria del Trivio

La chiesa dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo deve il suo nome di Santa Maria del Trivio per la posizione del suo prospetto principale all’incrocio di tre vie. Sorge a fianco della trecentesca Torre del Trivio, perciò è presumibile che risalga almeno al XIV secolo. Nel 1494 vi venne eretta una nuova sagrestia, mentre nel 1505 venne distrutto il portico per allargare la strada antistante che risultava troppo angusta. Colpita da un fulmine nel 1622, l’antica struttura pericolante subì l’abbattimento in favore di un nuovo edificio progettato dall’architetto Carlo Maderno. I lavori terminarono nel 1759 ad opera di Carlo Murena, che diede al luogo di culto l’attuale aspetto.

Torre del trivio

La  Torre del Trivio, situata accanto alla chiesa di Santa Maria, fu concepita come torre campanaria; è una slanciata struttura tardo-romanica alta 50 metri e larga 5×5 metri, inaugurata il 15 aprile 1353. Originariamente unita alla vicina chiesa tramite una galleria sopraelevata, ne è stata divisa dopo i lavori del XVII secolo. L’attuale aspetto è dovuto ai lavori seguiti agli ultimi avvenimenti bellici e alla distruzione di Velletri del 1944.

Porta Napoletana

Porta Napoletana è una delle antiche porte che un tempo erano gli unici accessi alla città di Velletri.
È così denominata poiché rivolta verso Napoli: infatti la strada che un tempo usciva da tale porta si rivolgeva verso la città partenopea, mentre la porta opposta, oggi non più esistente, e situata nell’odierna Piazza Garibaldi, era chiamata Porta Romana.
Edificata nel 1511 da manovalanze di provenienza lombarda, fu inizialmente costruita come ingresso principale del borgo medioevale veliterno.La porta è dotata di un portale e di una massiccia inferriata. Da qui partivano le mura, che intervallate da torri di cui una delle poche superstiti a poca distanza da questo monumento, che circondavano Velletri.
Nel 1596 la Congregazione del Buon Governo fece scrivere su una parete della porta l’avviso, rimasto ancor oggi, “Si paga gabella”. Questo accesso fortificato non venne smantellato nel corso del XIX secolo né in età successiva. Danneggiata ma non distrutta dai bombardamenti del 1944 in occasione della seconda guerra mondiale con conseguente distruzione di buona parte della città di Velletri, la porta è sopravvissuta pressoché incolume fino ai giorni nostri. Oggi si trova in pieno centro cittadino essendo la città castellana cresciuta intorno a questo monumento che appare come una testimonianza del passato all’interno del presente.

Palazzo Comunale

L’imponente Palazzo Comunale alle cui vicende sono in un certo senso collegate quelle del Museo stesso. Iniziato nel 1575 da Giacomo della Porta su disegno del Vignola ed impostato sui resti di un edificio romano, il Palazzo ha sempre presentato in corso d’opera numerosi problemi, mai risolti del tutto, che hanno comportato restauri e consolidamenti della struttura sia prima che venisse completato, ad opera dell’architetto Filippo Barigioni nel 1720, sia dopo. Colpito dai bombardamenti dell’ultima guerra, il Palazzo fu ricostruito secondo l’originario progetto del Vignola. 

Si presenta con una facciata su tre livelli, conclusa da ricco cornicione aggettante: il portico a piano terra, il piano nobile con teoria di finestre architravate, il piano secondo con finestre quadrate. All’interno, il piano nobile ospita la “Sala del Consiglio”, in cui è ancora visibile Augusto e la profezia della Sibilla, brano superstite del ciclo d’affreschi raffiguranti episodi della vita di Ottaviano Augusto. Seguono le sale di rappresentanza: la “Sala delle Lapidi”, in cui sono numerose iscrizioni relative alla storia della città, e la “Sala Tersicore”, un tempo destinata ai balli civici, oggi prestigioso spazio per conferenze.

Museo Civico Archeologico Oreste Nardini

Il Museo Civico Archeologico Oreste Nardini ed il Museo Civico di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani sono ubicati nel cinquecentesco palazzo comunale e costituisconoun articolato itinerario di visita all’interno del quale si ricompongono le tappe fondamentali della storia e della cultura cittadina. Il Sarcofago delle fatiche di Ercole o Sarcofago di Velletri può definirsi il manufatto più noto della collezione: “mitico” per l’armoniosa bellezza della ricca decorazione, “mitico” per i diversi miti a cui si ricollega la tematica rappresentata (mito di Ercole, mito di Protesilao, di Proserpina, di Alcesti). Particolare rilievo nella decorazione di questo sarcofago del II secolo d.C. assume la rappresentazione delle fatiche di Ercole, a simboleggiare le traversie di ogni uomo durante la propria esistenza terrena. Con le sue 184 raffigurazioni l’opera può considerarsi un compendio della simbologia sepolcrale pagana.

Il Museo di Geopaleontologia

Il Museo di Geopaleontologia si articola su cinque sezioni: Geologia, Paleontologia, Antropologia, Preistoria e protostoria che in oltre cinquecento metri quadrati illustrano la nascita, l’evoluzione e il popolamento di questo territorio.

Palazzo dei Conservatori

Palazzo Vecchio o Palazzo dei Conservatori ; iniziato nel 1822 come sede della Delegazione di Velletri, divenne poi dal 1870 sede degli uffici giudiziari e del Palazzo di Giustizia.Sulla facciata principale nel 1850 fu murato un bassorilievo, scolpito dal prof. Filippo Gnaccarini che rappresenta il ritorno al trono di Papa Pio IX, dopo 15 mesi di esilio a Gaeta, nel regno di Napoli, sotto l’egida di 4 potenze, Francia e Austria raffigurate a destra, Spagna e Regno di Napoli a sinistra. Al centro è raffigurata la provincia di Velletri, genuflessa, che riceve il papa.Danneggiato nel 1944, l’edificio è stato ricostruito fedelmente al progetto originale. Attualmente ospita alcuni uffici comunali.

Museo Diocesano

Il Museo Diocesano di Velletri è stato fondato nel 1927 dal cardinale Basilio Pompili, vescovo di Velletri e vicario di Roma, con il nome di Museo Capitolare. Le opere che costituivano la collezione provenivano dal Tesoro del Capitolo della cattedrale di Velletri.
Nel 1943, prima dei bombardamenti che semi-distrussero la città di Velletri, le collezioni furono depositate in Vaticano e tornarono nella cattedrale di San Clemente alla fine degli eventi bellici. Nel 1946 il nuovo vescovo cardinale Clemente Micara decise di ricostituire il Museo, la raccolta fu collocata provvisoriamente nei locali ricavati nell’antico Coro d’Inverno dei canonici. La sede si rivelò inadeguata e il Capitolo decise di costruire dei locali appositi in cui custodire la collezione.Nel 1983, in seguito al furto di numerose opere (alcune delle quali non sono state ancora ritrovate) tra cui la Croce Veliterna, il museo fu chiuso al pubblico. La Croce Veliterna recuperata dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stata restituita al Vescovo di Velletri nel 1998. Alla fine degli anni novanta il vescovo Andrea Maria Erba decise di dargli una nuova e definitiva sede nei locali del seminario vescovile, ormai chiuso da tempo.

Area Archeologica Urbana SS. Stimmate

L’area archeologica urbana delle SS. Stimmate è situata nel centro storico di Velletri, a poco meno di 1 km dai Musei civici. Occupa il colle su cui si stanziò il primo nucleo abitato della città, in una posizione che domina la valle verso i Colli Albani e la Pianura Pontina fino alla costa. Le scoperte documentano l’antichissima frequentazione del sito, con testimonianze dell’età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.), con l’edificazione di un tempio nel VII-VI sec. a.C. e le sue trasformazioni successive, fino alla costruzione della Chiesa intitolata nel 1602 alla confraternita delle SS. Stimmate di San Francesco.

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